Che la Toscana torni ad essere protagonista con le buone pratiche.
Diamo valore ai campi antimafia
Nel corso degli anni dalla nostra regione sono giunti segnali forti e significativi dell'impegno al contrasto alle mafie. La Toscana ha dato il buon esempio, insieme alla Cgil, Libera, Arci e a tutto il mondo del volontariato ha sostenuto le molteplici esperienze sulle terre confiscate alla mafia.
Dopo il campo estivo proseguiamo oggi con la raccolta delle olive nella Tenuta di Suvignano su quelle terre che furono sequestrate per la prima volta dal giudice Giovanni Falcone nel 1983.
Grazie all'accordo sottoscritto con la Suvignano Srl, l'associazione Le Sentinelle di Nonno Nino ETS ha promosso questo campo di raccolta delle olive insieme alla Cooperativa Gruppo Paim di Cascina con il progetto "I Numeri Primi" di Bientina, l'Istituto Bettino Ricasoli di Siena, sede distaccata dell'Agrario di Montalcino, il Volta e Gobetti di Bagno a Ripoli, la Cooperativa Di Vittorio con sede a Monteroni d'Arbia, Pubblica Assistenza Val d'Arbia e tante scuole.
Questa nostra esperienza invita la società civile a battere un colpo, come ci ricordava Antonino Caponnetto per fare di Suvignano un modello di recupero di un bene nel segno della legalità: sostegno alla produttività dei terreni, recupero di tutte le attività di allevamento, valorizzazione dei prodotti con marchio Suvignano, favorendo l'occupazione giovanile anche nelle forme cooperative.
I buoni esempi hanno bisogno di risorse!
Per maggiori informazioni:
pascucci.fondazionecaponnetto@gmail.com
+39 348 7005531
Perché questa iniziativa sulla raccolta delle olive a Suvignano?
Perché si vuol cercare di dimostrare che quando si vuole, e si può, nel caso di un bene confiscato lasciato molte volte all'incuria di tutti, da burocrati delle istituzioni o dalla stessa società civile, la reazione deve essere l'impegno, fare in modo di riprenderci quello che ci è stato tolto dalla mafia e creare i presupposti affinché diventi produttivo.
Questa raccolta delle olive non è altro che un mezzo per riprenderci quello che ci è stato tolto dall'illegalità e creare lavoro e benessere. Simbolicamente la raccolta di queste olive rappresenta una rinascita, una rinascita non solo per il territorio senese, per i comuni di Monteroni d'Arbia o Murlo ma di tutta la Toscana, di tutta Italia.
Ripeto un simbolo di rinascita, l'ulivo non è altro che un simbolo di pace, un simbolo di un popolo, di una cultura. Significa dare una speranza soprattutto ai nostri giovani di cui alcuni sono stati coinvolti in questa raccolta in maniera attiva. Stanno partecipando da un paio di giorni con la voglia di fare qualcosa di concreto per tutti quanti noi.
Questa iniziativa costituisce un esempio. Simbolicamente vuol dire lavorare nella legalità per lo sviluppo di un territorio e, così facendo, contribuire efficacemente al contrasto della mafia.
Angelo Corbo
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